

Il comune di Mondovì tra Peccati di Gola, Barocco e Mongolfiere…
A Mondovì, in provincia di Cuneo, dall’1 al 4 Novembre 2018 si sono svolte la kermesse Peccati di gola e la 21esima Fiera Regionale del Tartufo, che hanno portato nelle vie e nelle piazze del paese le migliori produzioni locali agroalimentari, zootecniche ed enogastronomiche, le produzioni limitate, di nicchia o quasi in estinzione.
Assieme ad una serie nutrita di eventi e attività culturali, laboratori didattici, degustazioni, senza dimenticare l’eco-sostenibilità di quest’ultima edizione, grazie all’uso di materiali totalmente riciclabili.
Insomma, una buona occasione per conoscere Mondovì
Il comune di Mondovì: culla del Barocco piemontese
Fondato nel 1198, nel 1290 si guadagnò l’autonomia comunale, ma tornò ben presto ad essere vittima di occupazioni violente: dagli Angioini ai Savoia, dai Visconti ai Marchesi del Monferrato, dai francesi agli austriaci.
Nel 1800 con la battaglia di Marengo cadde sotto il dominio francese e vi restò fino alla caduta di Napoleone nel 1815, anno in cui tornò a far parte del Regno di Sardegna.
Posto sulla collina a ridosso della concentrazione urbana che si trova in basso, il rione Piazza è il più antico di Mondovì, e il più interessante da visitare, con il suo dedalo di vie e vicoli, piazze nascoste e saliscendi.
Oggi il modo migliore per cominciare una visita al rione è sicuramente quello di raggiungerlo con la funicolare (progettata da Giorgetto Giugiaro), scesi dalla quale ci si trova subito su Piazza Maggiore, il centro del rione, da dove si può partire per scoprire diversi punti di interesse storico e artistico:
- la Chiesa della Missione: originariamente dei gesuiti e dedicata a San Francesco Saverio, prese il suo nome quando fu affidata ai Padri Missionari di San Vincenzo Dè Paoli; fu edificata tra il 1665 ed il 1678, ed è nota per gli affreschi di Andrea Pozzo, recentemente restaurati
- il Duomo di San Donato (dalla parte opposta della piazza): chiesa principale di Mondovì, sede della diocesi, è stato progettato da Francesco Gallo nel 1739 e portato a termine vent’anni dopo e si presenta con un monumentale portale ornato di statue sulla facciata in arenaria; è ricco di opere d’arte risalenti anche alle precedenti chiese destinate alla diocesi, e tra questi gli affreschi interni e i quadri, le sculture, l’organo, il pulpito ligneo, il coro del Capitolo e la Cappella del Suffragio, vero gioiello del barocco rococò piemontese
- il Belvedere e il Parco del Tempo: da qui è possibile avere una vista che spazia sulle vallate e montagne circostanti, sulla città e sulle Langhe; al centro dei giardini troviamo la Torre Civica, alta 29 metri e simbolo di Mondovì’, visitabile in alcuni periodi dell’anno, e il Parco del Tempo, che propone una storia della misurazione del tempo attraverso tre percorsi
- il Tribunale (Ex Collegio dei Gesuiti) sempre nel rione Piazza, sulla cui parete esterna si possono ammirare dodici meridiane affrescate probabilmente verso il 1716
- il Museo della Ceramica, nel settecentesco Palazzo Fauzone di Germagnano, distribuito nelle 17 sale dei piani nobili del Palazzo
- il museo della Stampa che, tra le altre cose, ricorda come nel 1472 proprio a Mondovì sia stato prodotto il primo libro stampato in Piemonte, inaugurando una lunga tradizione nella tecnica della stampa, anche grazie alla presenza dell’Università, che durerà pure in epoca napoleonica; vi si trovano numerose macchine per la stampa di epoche diverse, che possono anche essere provate
- il Vescovado, attualmente chiuso per lavori di restauro: sede universitaria dal 1556 al 1719, al suo interno custodisce alcuni preziosi ambienti, come la Sala delle Lauree e la Sala degli Arazzi
- la Sinagoga: uno dei numerosi esempi di sito religioso per il culto ebraico realizzati nel territorio piemontese a cavallo tra il Settecento e il tardo Ottocento; rispettando i dettami sui culti non cristiani approvati da Vittorio Amedeo II di Savoia è priva di elementi di riconoscibilità all’esterno, mentre all’interno si caratterizza per la ricercatezza delle decorazioni e degli elementi tipici delle sinagoghe, l’Arca Santa dove sono conservati i rotoli della Torah, i lampadari in cristallo, i banchi in legno e al centro la Bimah (il pulpito ottagonale) in marmo e con rilievi dorati
- la chiesa della Misericordia, altro esempio dell’estro giovanile del Gallo
- la chiesa dei Santi Pietro e Paolo (nel rione di Breo), con la facciata barocca e con il “Moro”, un curioso automa che si alza dal trono per battere le ore e che è il personaggio principale del carnevale di Mondovì
- l’imponente chiesa barocca di S. Filippo, disegnata dal Gallo ed innalzata nel 1734-57
- la piccola Cappella di Santa Croce (sulla strada che scende a Vicoforte), contenente un magnifico ciclo pittorico datato 1450-1460.
Un volo in mongolfiera sopra i cieli di Mondovì
Ma di cose interessanti da fare a Mondovì e dintorni ancora ce ne sono!
Ad esempio, sempre nel centro storico, è consigliabile un giro di shopping tra le botteghe alla ricerca di souvenir: imperdibili le tradizionali ceramiche decorate con il disegno del gallo, simbolo della città.
E se proprio volete concedervi qualcosa di assai particolare e al tempo stesso caratteristico di questo luogo non potete rinunciare a un volo in mongolfiera.
Mondovì è considerata la capitale delle Mongolfiere.
La prima arrivò nel 1979 dall’Inghilterra, e il primo pilota volontario fu John Aimo: da quell’esperienza nacque la prima scuola di pilotaggio del Paese.
Dopo oltre 30 anni, grazie anche a particolari condizioni che fanno di quest’area una delle migliori al mondo per il volo, i balloons sono ormai una presenza costante: “adottate” dalla città, le mongolfiere ne sono diventate un simbolo.
A confermarlo anche il fatto che ogni anno nei giorni dell’Epifania campioni, equipaggi e appassionati da tutto il mondo arrivano nel comune di Mondovì per l’International Balloons Meeting, nato nel 1988, ad oggi il più longevo dei raduni italiani.
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