

Ragni italiani: da quali stare alla larga
Secondo un vecchio detto popolare “il ragno porta guadagno”, e dai tempi antichi si ritiene che vedere un ragno possa annunciare un evento fortunato e piacevole (questo perché furono questi insetti ad adornare la grotta di Betlemme, durante la notte di Natale, per riparare la famiglia dal freddo); ma quando invece si va per tartufi col proprio cane cosa accade se ci si imbatte in uno dei ragni italiani?
Delle circa 1.600 specie di ragni che vivono in Italia, quasi tutte sono innocue; tuttavia si potrebbe avere la sventura di incappare in qualcuno dei ragni velenosi che popolano la nostra Penisola: vediamo dunque quali sono e che caratteristiche possiedono…
Quali sono i ragni italiani velenosi che è possibile trovare per tartufi
In linea di massima tutte le specie di ragno sono velenose, ma nella maggior parte dei casi la quantità di siero inoculata è minima, quindi il morso è doloroso ma non certo pericoloso, dagli effetti blandi e passeggeri.
Qui di seguito puoi consultare la tabella ragni italiani, quelli realmente pericolosi da noi sono come si diceva molto pochi:
Segestria florentina
così chiamata poiché i primi esemplari studiati vennero trovati lungo l’Arno, si trova però in tutte le regioni e non preoccupa per il suo veleno, quanto per la spiccata aggressività e il potente e dolorosissimo morso provocato dai denti che, specie nelle femmine, sono di grosse dimensioni. È piuttosto facile da riconoscere: si tratta di un ragno nero (le femmine in più possiedono i denti iridescenti) che costruisce una tipica ragnatela tubulare, e adotta una postura delle zampe abbastanza caratteristica visto che sei sono proiettate in avanti quando in atteggiamento da attacco. Habitat preferiti: cantine, fessure e vecchie abitazioni, soprattutto quelle con mura non lisce, dato che la specie non è in grado di scalarle
Ragno dal sacco giallo
questo aracnide predilige gli spazi aperti come prati e terreni incolti, dove costruisce tra foglie e arbusti una particolare sacca di seta, non utilizzata per cacciare ma principalmente per scopi riproduttivi. La si trova in tutte le regioni (tranne, forse, in Sicilia): è dunque plausibile incontrarlo quando si va in cerca di tartufi. Il suo veleno sull’essere umano non è certo mortale, tuttavia nei soggetti predisposti può provocare nausea, mal di testa, vomito, senso di oppressione toracica, bruciore rossore e gonfiore della zona morsicata. Anche in questo caso il problema non è la velenosità del morso quanto piuttosto il dolore che esso provoca. Si tratta di un ragno dal corpo rosso-arancio, con parte posteriore giallo-ambrata, solcata da una linea bruna trasversale
Tarantola italiana
(in realtà è un ragno lupo italiano e non una vera e propria tarantola): è sì il più grande ragno italiano (la femmina può arrivare sino a sette centimetri con le zampe), ma non è aggressivo e ha un morso doloroso ma quasi del tutto privo di effetti. È più facile incontrarla negli spazi aperti dell’Italia centro-meridionale, in particolare in Puglia, dove scava buche nel terreno profonde una ventina di centimetri (e infatti è anche nota come ragno dei cunicoli). Nonostante il suo nome sia associato al tarantismo, e questo a sua volta ai balli della tarantella e della pizzica, a provocarlo sarebbe il morso della vedova nera (Latrodectes tredecimguttatus)
Ragno violino
eccoci di fronte ad uno de ragni italiani davvero pericolosi, a causa del suo potente veleno ad effetto necrotizzante, che possono addirittura motivare l’amputazione dell’arto. Fortunatamente il veleno viene rilasciato in meno della metà dei morsi, e l’effetto di cui sopra si palesa maggiormente nei soggetti molto sensibili (le ferite risultano comunque assai vistose, e possono richiedere diverse settimane e lunghe cure prime di rimarginarsi). Inoltre non è aggressivo (ma se si sente alle strette morde!). Di piccole dimensioni, due sono le caratteristiche fisiche che lo distinguono, vale a dire la presenza di sei occhi anziché otto, raggruppati in tre coppie, e l’apparizione sul dorso di una macchia scura, simile a un manico di violino che si estende verso l’addome. Il pericolo è acuito dalla sua tendenza ad introdursi facilmente in casa, e ad infilarsi sotto i vestiti, dentro le calzature o sotto le coperte
Vedova nera mediterranea
o malmignatta, è l’altro ragno nostrano indubbiamente pericoloso: il suo morso, che a differenza degli altri non è particolarmente doloroso, viste anche le dimensioni contenute dell’animale, può addirittura avere effetti letali, principalmente su bambini, anziani o soggetti debilitati fisicamente. I sintomi piuttosto immediati includono nausea, vomito, dolori addominali, possibili squilibri a livello pressorio e cardiaco, shock anafilattico. Le femmine, ancora una volta sono loro le responsabili, presentano addome globoso e nero con tredici caratteristiche macchie rosse. La concentrazione geografica interessa in particolare il Sud e il Centro lungo la costa tirrenica, oltre alla Sardegna, per cui in queste zone quando si esce per tartufi bisogna essere particolarmente accorti, anche perché l’habitat preferito è rappresentato da terreni brulli e sassosi (è raro che costruisca la sua tana vicino alle abitazioni).
Morso di ragno nel cane: rischi, sintomi e condotte da adottare
Curiosi ed esploratori per natura, i cani sono spesso soggetti al morso di ragno: cosa provocano queste punture?
Come si immaginerà dopo quanto già detto, le conseguenze dipendono da una serie di fattori: innanzitutto se si tratti di un ragno pericoloso o meno, la zona (muso o corpo) in cui il cane è stato pizzicato, lo stato di salute di Fido (convalescente? Anziano? Soggetto ad allergie?).
È bene quindi imparare a individuare i sintomi di un morso di ragno nel cane.
Innanzitutto, nella zona colpita può crearsi un certo gonfiore e arrossamento che in alcuni casi evolve nella formazione di vesciche. La zona del morso può essere dolorante, e ce ne possiamo rendere conto se il cane si lamenta e si ritrae quando lo tocchiamo.
A volte sii nota perdita di sangue.
Altri sintomi a cui bisogna prestare grande attenzione sono: vomito, diarrea, eccesso di salivazione, tremori, febbre, crampi muscolari e insorgere di paralisi. In alcuni casi, nei cani morsi da un ragno si osservano alterazioni nel livello di pressione sanguigna e insufficienza renale. Raramente, si verificano reazioni allergiche più o meno violente, che a volte sfociano in uno shock anafilattico.
Cosa fare in caso di morso?
Ora che abbiamo imparato a riconoscere i ragni velenosi in Italia (per fortuna non mortali), come dobbiamo comportarci se veniamo morsi?
Innanzitutto applicare un impacco freddo, seguito da una visita urgente e immediata da parte del veterinario, soprattutto se si osservano sintomi come gonfiore e vesciche.
Scongiurata l’evenienza di vedova nera o ragno violino, verrà prescritto un trattamento farmacologico adeguato.
Solo successivamente ci si occuperà delle eventuali lesioni, onde evitare l’insorgenza di infezioni, perché è vero che i ragni italiani sono generalmente innocui, ma generalmente non vuol dire sempre!
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