

Il bracco tedesco kurzhaar: caratteristiche fisiche e caratteriali
Meglio ribadirlo: tutte le razze canine possono essere addestrate alla ricerca del tartufo, compresi gli incroci e i meticci, anche se è vero che ne esistono alcune naturalmente più predisposte, e tra queste il bracco tedesco kurzhaar.
Conosciamolo più da vicino…
Si tratta di un cane da ferma originario della Germania, un cane da ferma tedesco riconosciuto dalla FCI (appartiene al gruppo 7), dal portamento elegante ma dal carattere tendenzialmente irrequieto, per cui difficile da gestire e non adatto a tutti.
Fisicamente il bracco kurzhaar può raggiungere al garrese i 66 cm di altezza per un peso di 25-30 Kg, con una costituzione robusta e muscolosa, una linea superiore del corpo diritta e leggermente inclinata, reni corte ampie e nerborute.
Le orecchie, di lunghezza media, cadono senza torsioni, piatte lungo le facce laterali della testa e con attacco alto ed ampio.
Il muso è lungo e largo perché abituato a portare prede, e le labbra sono pigmentate.
Gli occhi, molto grandi, marrone scuro, sono espressivi e vivaci.
La testa non è né troppo leggera né troppo pesante, ben proporzionata alla forma del corpo.
La coda dovrebbe essere portata diritta.
Per quanto concerne il manto, se ne distinguono 4 tipi:
- quello a pelo corto (Deutsch Kurzhaar)
- il bracco tedesco a pelo duro (Drahthaar)
- quello a pelo lungo (Langhaar)
- l’esemplare a pelo ruvido (Stichelhaar)
I colori del bracco tedesco sono:
- colore bruno chiaro
- nero
- bianco con testa bruna
- roano marrone scuro
- roano marrone chiaro
- unicolore marrone
Il bracco tedesco grigio non è contemplato (a differenza del “conterraneo” Weimaraner).
Tutti questi tratti ne fanno un animale possente, resistente e rapido.
Eccellente cacciatore di selvaggina, indicata con la ferma, questo cane venne impiegato dapprima nelle regioni mediterranee, per poi giungere alle corti dei principi tedeschi passando per la Francia, la Spagna e le Fiandre.
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Carattere del bracco tedesco
È proprio però l’indole cacciatrice (e la selezione che nel corso dei secoli è stata fatta dell’uomo a tale scopo), che lo porta ad essere irrequieto e bisognoso di movimento e sfogo: per cui, un cane niente affatto semplice da inserire in famiglia.
A ciò concorre anche la notevole intelligenza e la tendenza a predominare (pure sul padrone): ragion per cui i bisogna prevedere per i bracchi tedeschi un addestramento preciso e vigoroso, che li coinvolga sin da cuccioli.
Fatte considerazioni sul carattere del bracco tedesco ci sentiamo di dire che non è un cane adatto a tutti, è importante essere consapevoli che è un cane che va addestrato e che necessita di muoversi molto.
Prezzo del bracco tedesco kurzhaar
Il prezzo di un cucciolo di Bracco Tedesco varia dalle 500 alle 800 euro,costo che può chiaramente cambiare a seconda del pedigree del cane e dell’allevamento.Su internet si trovano diversi annuci di kurzhaar in vendita , spesso cani adulti già addestrati alla ricerca del tartufo e in questo caso il prezzo può aumentare anche di molto.
Difficilmente si trovano cani in regalo,il nostro consiglio è sempre quello di affidarsi a persone esperte e di fiducia per avere un cane sano e in salute.
Il bracco tedesco kurzhaar: come addestrarlo
Dunque, addestramento precoce, sia per quanto concerne il rispetto dei comandi di base, sia per quello che riguarda la ricerca del tartufo.
È possibile cominciare in concomitanza con lo svezzamento (a circa due mesi), a patto che si sappia impostare tutto come un gioco: la coercizione determinerebbe effetti contrari.
Si adopererà dapprima l’olio al tartufo, col quale imberremo un panno bianco, giocando a portarlo via al piccolo (ma lasciandolo inizialmente vincere): aumenteremo così la sua possessività nei confronti di quell’odore.
Passiamo poi a lanciare il panno, dando allo stesso tempo il comando “Vai!”.
Quando il cucciolo instaura attaccamento al panno lo sostituiamo con un piccolo contenitore di plastica bucherellato contenente un cotton fioc sempre imbevuto di olio o meglio ancora con un piccolo tartufo (tenendo in considerazione che l’animale tenderà a masticarlo, per cui dovremo immediatamente dopo impostare comandi “di contenimento”, come diremo a breve).
Così come fatto in precedenza, lasciamo prima che il piccolo giochi col bussolotto e poi prendiamo a lanciarglielo (via via più lontano, sino ad un paio di metri), al fine di impostare pure il comando “Porta!”, che andrà ripetuto di continuo finché il cucciolo eseguirà.
Quando il bussolotto sarà “arrivato a destinazione” imposteremo il comando “Lascia!” e premieremo il comportamento positivo con rinforzo alimentare e sociale (carezze e approvazione).
Con il tempo e le ripetizioni il cucciolo assocerà alla giusta esecuzione dei comandi la ricompensa, e sarà sempre più invogliato.
A questo punto stimoliamo ulteriormente i sensi.
Lanciamo due contenitori contemporaneamente e dopo che il cane avrà riportato il primo e sarà stato ricompensato, chiediamogli di riportare anche l’altro.
In questo caso non potrà contare sulla vista e sull’udito (non vedrà la traiettoria e non sentirà il rumore della caduta), per cui dovrà fare appello principalmente all’olfatto.
Si tratta di un esercizio complesso, per cui sulle prime aiutiamo Fido nel caso in cui non riesca lanciando un sasso nella medesima direzione del ritrovamento.
Dopo che l’esercizio sarà svolto positivamente potremo aumentarne la difficoltà ricoprendo il secondo bussolotto con della ghiaia mentre il cane va in cerca del primo.
La ricerca va sempre incoraggiata ripetendo più volte il comando “Cerca!” in modo suadente e gentile, senza mai alzare la voce, soprattutto se notiamo che il cucciolo è stanco: in questo caso meglio interrompere o cambiare ricompensa.
Assimilate queste nozioni passeremo ai comandi “Seduto!”, “Terra!” “Resta!”, che serviranno per impedire, come detto innanzi, che il cane rovini il tartufo, oppure quando si incontreranno altri cani lungo il percorso, o in presenza di eventuali pericoli.
Per il “Seduto!” teniamo una mano all’altezza della testa del cucciolo e con l’altra spingiamo delicatamente il sedere fino a posizione assunta (ripetendo sempre il comando).
Per il “Terra!” utilizziamo lo stesso metodo, ma la mano in questo caso sarà appoggiata sul collo.
Per fargli mantenere la posizione assunta ripeteremo la parola “Resta!” e se si muovesse gli faremo riprendere la posizione esatta e reitereremo il comando.
Ricordiamo che:
- gli esercizi positivamente svolti vanno sempre premiati
- è la ripetizione a “fissare” il comando (per questo va dedicata agli esercizi almeno un’ora al giorno)
- i tempi di esecuzione vanno via via allungati.
A questo punto è giunto il momento di simulare una vera e propria uscita di caccia al tartufo:
- scaviamo una buca di circa 5-10 cm, facendoci vedere dal cucciolo
- nascondiamo l’involucro e ricopriamolo
- chiediamo “Cerca!”
- riportato in superficie l’involucro esigiamo il riporto e il seduto
- gratifichiamo.
Ripetiamo l’esercizio, questa volta senza farci vedere nel momento in cui interriamo, e ripetiamo la stessa sequenza.
Ricordiamoci di:
nascondere gli involucri in luoghi sempre diversi così che il cucciolo impari a lavorare in tutte le situazioni
allungare l’intervallo dal sotterramento dell’involucro alla richiesta.
Quando tutte queste operazioni verranno eseguite con spontaneità il cucciolo sarà pronto per il bosco.
Ma con tutte le difficoltà del caso: tracce odorifere differenti, stimoli nuovi e distraenti, e l’odore del tartufo naturale non maneggiato da noi e quindi privo del nostro “riconoscimento”.
Teniamole bene a mente queste difficoltà, perché il passaggio dalla ricerca simulata a quella dal vivo non sarà immediato.
Eppure potremo semplificarlo con alcuni accorgimenti:
- portiamo il cane al bosco quando la stagione è più ricca di tartufo (anche se di qualità meno pregiata), di modo da aumentare percentualmente la possibilità di successo
- organizziamo uscite “collettive”, per fare leva sulla competizione tra cani.
Dunque, non potranno difettare pazienza, costanza, fermezza e decisione, ma anche una certa maestria da parte del conduttore.
Eppure, gli sforzi saranno ripagati: basti pensare che la gara dei cani da tartufo “Città di Gubbio” del 2015 -una dimostrazione agonistica di ricerca del tartufo su ring cui hanno preso parte cani di tutte le razze- ha visto primeggiare proprio un bracco tedesco kurzharr, Cuba, primo assoluto con ben 6 tartufi trovati in soli 50 secondi.
Vi invitiamo anche a vedere le caratteristiche del Bracco Italiano
Il video mostra dei cuccioli di Bracco Kurzhaar durante l’addestramento alla ricerca del tartufo
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