

Ife fungine, aschi e spore: ma di cosa stiamo parlando?
Non ci accontentiamo di aver chiarito che un tartufo è un fungo ipogeo (vale a dire sotterraneo) e non un tubero, come molti credevano, ma vogliamo spingerci oltre, spiegando che si tratta di un ascomycota, vale a dire un fungo che produce spore all’interno di una struttura cava pluricellulare chiamato asco.
Per chi ancora non lo sapesse, la spora nel regno dei vegetali e dei funghi è una cellula riproduttrice, mentre fra i batteri è una fase vitale che garantisce la sopravvivenza anche in condizioni estreme e avverse.
Nelle piante e nei funghi le spore vengono prodotte in determinate strutture dette sporocisti (se unicellulari) e sporangi (se pluricellulari).
Sia il colore delle spore in massa che la loro sono caratteristiche e variano da genere a genere, per cui, in base alla forma, le spore si possono distinguere in:
- Globose, Globoso-apicolate
- Ovali, Ovato-sferiche, Ovato allungate
- Ellittiche
- Cilindriche
- Amigdaliformi
- Reniformi
- Fusoidali
- Angolose, Poligonali
- Gibbose
Torniamo al nostro tartufo che, in quanto ascomycota, rientra in un gruppo piuttosto numeroso (comprendente circa il 75% di tutte le specie di funghi censiti, tra i quali morchelle, muffe e lieviti, Penicillium, e la maggior parte dei funghi patogeni delle piante), e produce un gran numero di aschi (le cellule che contengono le spore fungine) ognuno dei quali di solito comprende 8 (o un multiplo di 8) ascospore.
Anche gli aschi si differenziano, a seconda delle caratteristiche della parete cellulare, in prototunicati (nei quali la parete si disgrega a maturità) e eutunicati (nei quali la parete non si disgrega); questi ultimi inoltre possono essere:
- unitunicati, dotati di una singola parete, a loro volta distinguibili in opercolati (cioè aprentisi tramite un opercolo apicale) e non opercolati (che si aprono tramite poro o fessura apicale)
- bitunicati, dotati di due pareti, una rigida esterna e l’altra flessibile, che si estende a maturità
Sono poi molti i funghi appartenenti a questa classe che sono costituiti da ife, sottili filamenti di cellule spessi solo 5 µm, che si diramano ripetutamente fino a formare un intricato gomitolo, il micelio.
Ogni ifa si divide dall’altra per mezzo di pareti trasversali (setti) che conferiscono stabilità alla struttura e le permettono di conservarsi anche in ambienti secchi.
La maggior parte delle ife fungine contengono solo un nucleo cellulare per cellula, per questo vengono definite mononucleate.
Metabolismo e riproduzione dei tartufi
I tartufi, in quanto Ascomiceti, si nutrono principalmente di biomassa viva o morta (foglie cadute, ramoscelli, insetti, amebe, vermi, ma anche cellulosa e lignina delle piante, collagene e cheratina) che demoliscono in piccole molecole tramite i loro enzimi digestivi (che diffondono nell’ambiente circostante), assorbendole poi attraverso la parete cellulare.
Per quanto concerne invece i processi riproduttivi, è singolare osservare come uno stesso fungo attraversi due stadi del ciclo vitale: quello anamorfico, durante il quale la riproduzione è asessuale, e quello teleomorfico, di riproduzione sessuale.
La prima forma di riproduzione è quella dominante: essa avviene attraverso strutture riproduttive, le conidiospore (o conidi), in gran parte sono mononucleate, chiamate anche mitospore perché derivanti da un processo di mitosi, che generalmente si formano all’apice di ife specializzate, e a seconda della specie possono essere disperse attraverso il vento o l’acqua, oppure attraverso gli animali.
La parte sessuale del ciclo vitale comincia quando si incontrano due ife, che possono provenire dallo stesso organismo (perché alcune specie sono capaci di auto-propagazione) o anche da due differenti, che si coniugano.
In questo modo sulle ife si formano le gametocisti, cellule che generano i gameti, nelle quali si raccolgono numerosi nuclei.
La particolarità è che il materiale genetico primitivo si moltiplica attraverso ripetute divisioni, di modo che nasca la maggior quantità possibile di spore geneticamente differenti.
E con questo abbiamo analizzato un po’ più dettagliatamente la struttura degli ascomicoti, tra cui i tartufi, dei quali ife fungine, aschi e spore rappresentano elementi essenziali…
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